SINCRETISMO – CULTO DEGLI SPIRITI SIGNORI – CULTO DEI SANTI

Oggi leggo sul gruppo Facebook Yggdrasill – stregoneria, Sciamanesimo, Esoterismo, Mitologia & folklore questo articolo di Orlando di Raimo sul Sincretismo: culto degli Spiriti culto dei Santi.

Il testo

SINCRETISMO - CULTO DEGLI SPIRITI SIGNORI Molto spesso leggo di persone che dichiarano l’esistenza di una tradizione “pura” non contaminata, che sono contro il sincretismo.
Questa netta opposizione credo sia tipica di noi occidentali, che badiamo molto all’apparenza e poco al contenuto.

Ricordo un post di tempo fà in cui si parlava di persone che sullo stesso altare riponevano idoli/statuine di diverse divinità/spiriti.
Nel post veniva chiesto se era possibile tenerle insieme.
Riporto totalmente, dal libro che sto leggendo in questo momento, una parte molto significativa:

“L’indigeno siberiano si sforza di conciliarsele tutte (parliamo di divinità e spiriti), ma spiriti signori e santi cristiani difficilmente possono coesistere. Perciò, quando un cacciatore vuol far ricorso agli spiriti signori, deve nascondere la sua appartenenza alla religione cristiana.

All’interno delle abitazioni, in occasione delle cerimonie sciamaniche si comincia col girare le icone verso il muro, affinché le immagini dei santi non debbano assistere alla cerimonia pagana(*). La separazione permane, e a ciascuno si dà la sua parte (**).
Col tempo, il culto dei santi avrebbe potuto integrarsi a quello degli spiriti signori senza distruggerlo (presso i contadini russi, il profeta elia ha conservato i tratti di un’antica divinità slava).
Questo sforzo sincretico, ravvisabile in alcuni luoghi (***) è stato pero interrotto.

(*) ciò nonostante, nelle case samoiede si vedono idoli e icone, gli uni accanto alle altre (lethisalo, fif. 14 p.105). Evidentemente la loro vicinanza importa poco al di fuori del culto.
(**) nel caucaso il cacciatore svano, dopo una battuta proficua, offre un sacrificio di ringraziamento agli antichi dèi, ma dona le corna della preda alla chiesa cristiana (byhan, p.128).
(***) lo sforzo sincretico si può notare per esempio, nei dolci offerti dai dolgani agli spiriti dell’acqua, che recano il segno della croce (popov,ochota, p.205)

Riflessioni

SINCRETISMO - CULTO DEI SANTIHo deciso di condividere questo post perché lo sento molto affine al mio pensiero.
Dalla notte dei tempi i popoli si incontrano, si scontrano e si scambiano le proprie conoscenze. Questo non può che avvenire anche in ambito spirituale e filosofico.
Se analizziamo le Divinità o gli Spiriti di diverse culture abbiamo davvero tanti esempi di sincretismo, di integrazione ed evoluzione dei culti.

Alcuni esempi possono essere:

  • La cultura Inca dei Q’eros che, per sopravvivere, si è integrata al cristianesimo degli invasori. Si è resa invisibile e ha accolto Gesù e la Madonna, le chiese sono diventati luoghi di culto etc.
  • In Tibet Tara Verde era in realtà una principessa Nepalese e molte delle pratiche tibetane sono state importate dal Nepal.
  • Nella religione cristiana le feste (e molti santi) si sono sostituite alle precedenti forme pagane.
  • Stessa cosa avviene nelle segnature che, conosciute ora in una forma cristiana, ebbero origine nel paganesimo (o comunque già esistevano anche nel paganesimo con altre formule).
  • Nomi simili per divinità di diversi popoli o, viceversa, nomi diversi per lo stesso Dio.

Questi sono tutti esempi di come nella storia la credenza umana si è modificata grazie alla relazione e lo scambio tra popoli diversi. A volte ciò è avvenuto come risultato della violenza, altre di uno scambio pacifico, ma comunque sempre fonte di ricchezza.

Anche io mi trovo a vivere una forma di spiritualità sincretica, come sapete seguo gli insegnamenti di due culture differenti e localizzate ai poli opposti del pianeta: quella Nepalese e quella Andina. Ma non solo, le integro con le mie radici, quelle italiane, perché vivo qui, in questo paese e devo fare i conti con le energie che qui dimorano.

La tradizione

Trovo che la tradizione sia importante, ma si deve essere consapevoli che è soggetta a evoluzione, così come si evolve tutto il pianeta e l’essere umano. La tradizione credo stia in una forma, più che in un concetto, nel modo in cui vengono fatte le cose, insegnate e tramandate. Non esiste un’unica tradizione pura, ma esistono differenti modi di manifestarla, i quali hanno comunque un sottile filo conduttore che li accomuna e che passa attraverso il reale flusso energetico trasmesso con l’iniziazione (quando reale).

Se volete approfondire, discutere o commentare con Orlando, vi invito a farlo sul gruppo Facebook che ho citato all’inizio, per comodità vi riporto il link qui.

Immagini dal web (profeta elia e cacciatori/spirito signore)