Il Tamburo dello sciamano

DhyangroIl tamburo è lo strumento per eccellenza dello sciamano, non a caso sono sacri o venerabili.
Spesso vengono chiamati come cavalcature dello sciamano, grazie ai quali può viaggiare nei mondi invisibili. Questo rappresenta la capacità del tamburo di portare in estasi, uno stato alterato di coscienza.

Troviamo il tamburo davvero in tante culture sciamaniche, direi quasi tutte… sono poche le tradizioni che non lo usano. Tra queste io conosco solo quella andina dei Q’eros. Credo che ciò sia dovuto alla necessità di adattarsi all’invasione cristiana e alla necessità di far sopravvivere le proprie radici in maniera nascosta.

Nelle diverse tradizioni possiamo avere tamburi dalle forme diverse, dalle diverse dimensioni, ma essi ricoprono sempre un ruolo estremamente importante. Il tamburo non è un oggetto, non è un semplice strumento musicale, ma è un essere vivente, un alleato dello sciamano, senza il quale, probabilmente, si sentirebbe perso.
Qualora il tamburo non fosse presente, o non potesse essere usato, viene spesso sostituito (o in alcuni casi accompagnato) dal sonaglio.

Diversi tipi di tamburi

Nella mia esperienza ho incontrato diversi tipi di tamburo.
DamaruNella cultura nepalese abbiamo il Dhyangro, un tamburo a doppia faccia che si sviluppa su un manico molto simile a un grosso purba. Sono affascinanti e ricche di significato le incisioni che decorano tale manico. Un altro tamburo, originariamente dedicato a Shiva, poi preso dai tibetani, è il Damaru, un tamburo a doppia faccia. A volte questo tamburo è creato utilizzando due teschi umani (maschile e femminile).

I popoli siberiani hanno invece tamburi a una faccia, spesso ovalizzati, a volte molto grandi… molto simili a scudi. In questo caso sono molto interessanti le decorazioni della parte interna dove si sviluppa l’impugnatura. Oltre a essere ricchi di oggetti di potere, nastri e sonagli, l’impugnatura spesso rappresenta una figura antropomorfa, un ogon che è uno spirito alleato dello sciamano.

Un’altra forma di tamburo molto particolare che ho visto, è quella dello sciamano esquimese Angaangaq. In questo caso è una coppia di tamburi molto grandi e sottili, la cassa di risonanza è quasi inesistente e la pelle (se non ricordo male) è di balena. Questi non vengono usati esclusivamente come strumenti percussivi, ma anche come amplificatori della voce dello sciamano durante i canti.

Poi ci sono i tamburi dei nativi americani, anche qua possiamo trovare diverse misure di tamburi, più o meno grandi. Possono essere a una o due facce (spesso dipende dalla cultura della tribù, ma solitamente sono più usati quelli a una faccia. In questi tamburi possiamo trovare diversi tipi di legamenti della pelle che, spesso, vanno a costituire il mano. Le decorazioni spesso richiamano le 4 direzioni o sono costituite da piume.

Infine abbiamo poi dei casi in cui il tamburo è interamente costituito da un oggetto interamente metallico. Un esempio di questo tipo è tipicamente italiano. Ho recentemente letto una ricerca di Francesco Benozzo, in cui descrive di segnatrici (tra l’altro della mia provincia) che utilizzavano una padella di rame come tamburo. Ho trovato molto interessante questa cosa perché è molto rara, è difficile trovare dei segnatori, oggi, che usino strumenti a percussione per andare in estasi durante le loro guarigioni, ma ne conferma un’origine o connessione col mondo sciamanico autoctono.

tamburo mongolo con ogonLa vibrazione del tamburo

La vibrazione del tamburo è potente. A seconda delle dimensioni dello strumento può essere più acuta o profonda e sprigionare una serie di armonici che paiono un canto lontano e arcaico che accompagna il ritmo. La vibrazione del tamburo porta in basso, connette alle radici e alla Madre Terra. A volte può tenere piantati nella realtà fisica con una grande consapevolezza corporea e contemporaneamente farti viaggiare altrove. Credo che, oltre a essere una cavalcatura, sia un po’ come un filo d’Arianna che mantiene vivo il contatto col corpo fisico. Non è un caso, infatti, che il suo ritmo scandisca le fasi del viaggio: la partenza, il viaggio vero e proprio e il ritorno.

Dal punto di vista corporeo, la vibrazione del tamburo agisce sul cuore, modificandone il battito a seconda del ritmo.

La costruzione del tamburo

Il tamburo è strettamente collegato allo sciamano ed è un oggetto (alleato) strettamente personale. In alcune tradizioni, infatti, non può essere ceduto e, alla morte dello stesso, viene distrutto o tagliato. Questo serve a far sì che non possa più essere utilizzato, ma allo stesso tempo che accompagni lo sciamano nell’aldilà. In altri casi può essere tramandato all’interno della propria famiglia. Per noi europei credo rimanga importante costruire o acquistare un tamburo nuovo, che possa assorbire esclusivamente le nostre energie e essere un nostro alleato.

Desiderando un tamburo forse ci siamo chiesti se costruirlo o comprarlo.
Personalmente credo che la cosa migliore sia auto costruirselo perché questo processo creativo mette in gioco tutte le nostre energie e crea un rapporto più intenso col tamburo. Questo però non è sempre possibile. Io, per esempio, desideravo un tamburo di grandi dimensioni (60cm) e non era possibile crearlo in un corso di auto costruzione. Quando decidiamo di comprarlo diventa, a mio avviso, importante sapere da dove viene, chi lo ha costruito ed avere fiducia nella persona, perché il tamburo sarà intriso anche delle sue energie.

Anche questo, però, non è sempre possibile.
Magari desideriamo un  Dhyangro o un Damaru e in questi casi non sappiamo l’origine. Niente paura! Ricordiamoci che tutto può essere purificato e che, in ogni caso, prima di essere correttamente utilizzato dovrà essere attivato. Sarà necessario compiere un piccolo rituale per stabilire una connessione con noi.

Costruttori

Ollinatl ContrerasPotete trovare tamburi in negozi che si occupano di oggettistica etnica e sacra, oppure potete rivolgervi ad un artigiano.
A seconda del vostro sentire e della tradizione a cui vi affiancate, potete trovare la persona più giusta per voi.
Io ho alcuni amici che vorrei qui proporvi.

tamburo mongoloIl primo è sicuramente Ollinatl Contreras. Ollinatl è un danzatore atzeco che vive qui in Italia. Portando la sua cultura per tutta la penisola, propone oltre alle capanne sudatorie, seminari di auto costruzione del tamburo. Qualche anno fa ho partecipato a un seminario in cui ci ha insegnato a suonare il tamburo, è stata davvero una bella esperienza.

Un’altra persona che io definisco un artista è Alce Bianco Alessio Bennati. Lui realizza tamburi per passione con un buon rapporto qualità prezzo, con una creatività indescrivibile. Volendo anche lui organizza seminari di auto costruzione.

Per gli amanti della tradizione siberiana, invece, propongo Yagatai. E’ un mio contatto di facebook che non conosco personalmente, ma trovo sia un altro bravo artigiano. Non è in Italia, ma mi spiegava che riesce comunque a spedire i suoi lavori.

Ovviamente esistono anche altre persone che costruiscono, vendono o insegnano a costruirsi il proprio tamburo, ma non conoscendoli personalmente non posso consigliarveli.