Ieri leggo in un post un pensiero sulle credenze che mi ha fatto riflettere, mi ha portato a delle domande.
Il concetto approssimativamente era questo:
“Facciamo tanto per liberarci dalle credenze religiose e, poi, le soppiantiamo con altre?!”
Bene, ho pensato… è vero.
Ma, poi, mi sono chiesto: è proprio così sbagliato? Può l’uomo vivere senza credenze??
Penso che anche la persona più scettica creda in qualcosa, crede in una realtà tangibile che può toccare. Uno scienziato crede nelle sue teorie…
Penso che l’atto di credere in qualcosa sia strettamente connaturato nell’essere umano. Le credenze plasmano chi siamo, la nostra vita e la nostra realtà.
Potremmo farne a meno? Sarebbe possibile o solo un’illusione?
Forse possono esistere diversi tipi o gradi di credenze. Forse è auspicabile sostituire a una fede cieca, una più consapevole.
Io credo in alcune cose, a volte anche inspiegabili, ma mi tengo aperto a rivedere le mie idee se necessario, come uno scienziato che, superata una teoria, comincia a credere in un altra.
Il problema, credo, è quando ci attacchiamo alle nostre idee e non vogliamo lasciarle andare, ovvero quando diventano limitanti.
Tu cosa ne pensi? Lasciami una tua riflessione nei commenti.
Io , penso che l’essenza del credere differisca in base all’oggetto che si prenda in considerazione , mi spiego :
credere in riferimento ad un oggetto 1concreto , 2astratto, 3divino (o a se stessi);
In quest’ultimo caso dobbiamo fare una considerazione: non basta credere ma bisogna avere fede (fiducia) , ad es. una mancanza di fede ci può portare, in certi momenti complicati, a dubitare della cosa in cui credeiamo , oppure , un semplice affievolimento della stessa fede si traduce in una diminuita capacità(forza) di credere(ci)
la fede è complementare al credere. Sergio L.
Buongiorno Sergio, grazie della tua riflessione!